Auto, inquinamento, costo della benzina...Non se ne può più!!
Organizzare un evento significa studiarlo in maniera approfondita anche per quanto riguarda il trasporto.
Quante volte si assiste o si partecipa a un evento dove ognuno arriva con la propria auto, anche per spostamenti di brevissimi chilometri, inquinando l'ambiente? Oggi il trasporto su strada conta più del 30% delle emissioni di CO2 in Italia e ogni anno aumenta. E' un vero e proprio scandalo se pensiamo che i veicoli stradali creano espulsioni di nitrati e idrocarburi che sono nocivi per la salute.
Organizzare un evento significa studiarlo in maniera approfondita anche per quanto riguarda il trasporto.
Quante volte si assiste o si partecipa a un evento dove ognuno arriva con la propria auto, anche per spostamenti di brevissimi chilometri, inquinando l'ambiente? Oggi il trasporto su strada conta più del 30% delle emissioni di CO2 in Italia e ogni anno aumenta. E' un vero e proprio scandalo se pensiamo che i veicoli stradali creano espulsioni di nitrati e idrocarburi che sono nocivi per la salute.
Eppure, partendo da ognuno di noi (in primis me stessa) e cercando di essere il più possibile responsabili, esistono molti modi per ridurre queste emissioni.
In particolare, la scelta della location per l'evento dovrebbe tenere conto anche della vicinanza a linee di trasporto pubblico o a percorsi pedonali.
Inoltre, condividere passaggi, la condivisione dell'auto e l'affitto auto sono tutti modi che possono ridurre il numero di auto sulle strade. Pratiche quotidiane diffusissime negli Stati Uniti e nel Nord Europa; qui in Italia non è ancora abbastanza diffusa, ma può fare la differenza.
Mi riferisco al fenomeno del Car Sharing e del Car Pooling.
Il Car Sharing o auto condivisa è un servizio che permette di utilizzare un'automobile su prenotazione, prelevandola e riportandola in un parcheggio vicino al proprio domicilio, e pagando in ragione dell'utilizzo fatto, sopratutto per spostamenti occasionali. Solitamente si tratta di un servizio commerciale erogato da apposite aziende, spesso con l'appoggio di associazioni ambientaliste e di enti locali.
Il Car Pooling, invece, è un sistema programmato di utilizzo collettivo dell'auto: consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi di trasporto e di ridurre l'inquinamento. Un fenomeno che in teoria, in Italia, esiste già, ad esempio quando si portano i figli a scuola insieme ai compagni di classe. Si può estendere quest'idea anche agli eventi, condividendo l'auto con gli altri partecipanti dell'evento che abitano nella stessa zona. Il Car Pooling si basa sul principio che un'auto emette circa la stessa quantità di carbonio sia che contenga un singolo individuo che più individui.
Il Car Pooling, invece, è un sistema programmato di utilizzo collettivo dell'auto: consiste nella condivisione di automobili private tra un gruppo di persone, con il fine principale di ridurre i costi di trasporto e di ridurre l'inquinamento. Un fenomeno che in teoria, in Italia, esiste già, ad esempio quando si portano i figli a scuola insieme ai compagni di classe. Si può estendere quest'idea anche agli eventi, condividendo l'auto con gli altri partecipanti dell'evento che abitano nella stessa zona. Il Car Pooling si basa sul principio che un'auto emette circa la stessa quantità di carbonio sia che contenga un singolo individuo che più individui.
Una bella idea da diffondere anche qui in Italia, magari evitando che le auto siano così affollate come la foto sotto! ;)
Se anche voi avete voglia di provare il servizio del Car Pooling, potete affidarvi ad Avacar.it (www.avacar.it).
Avacar.it |
Questo sito, nato circa due anni fa grazie a quattro giovani ragazzi di Bari, mette in contatto gli utenti dei diversi luoghi d’Italia che necessitano di un “passaggio”.
Curiosa e molto bella la scelta del nome: con Avacar si fa riferimento all'avatar che contraddistingue ognuno di noi sul web, e con ''car'' ci si riferisce al significato che il termine ha nella lingua inglese, automobile. Messi insieme questi due nomi hanno dato vita al nome del portale che, se pronunciato in american slang, suona un po’ come “have a car”, anche se al contrario un’auto non la si ha affatto!
Avacar è nato dall'esperienza personale dei creatori, che sono nati a Bari, ma che vivono a Roma o a Milano. Ogni volta che tornavano a casa nel weekend erano costretti a effettuare molte telefonate o a inviare decine di email per potersi organizzare con i compagni di viaggio di turno. Con Avacar hanno avuto la bellissima idea di creare una piattaforma, una sorta di social network, su cui unificare tutte le funzionalità necessarie all'organizzazione di viaggi.
Ma non solo: Avacar.it vuole fare del suo aspetto principale proprio il concetto di condivisione. Una condivisione che non è esclusivamente legata al mezzo di trasporto, ma fatta di valori, conoscenze, rapporti umani e calore. La forza di questo team è, infatti, quella di aver trasformato i rapporti effimeri del mondo dei social network in reali momenti di contatto.
Gli utenti si registrano, si conoscono, si scambiano interessi e, volendo, ci si può anche certificare con l’inserimento di un documento d’identità.
I creatori di Avacar.it, infatti, vogliono superare quella barriera che impedisce al car pooling, in Italia, di decollare come negli Stati Uniti: la mentalità a volte chiusa, la paura, il non fidarsi a viaggiare con degli sconosciuti, soprattutto da parte delle donne. Avacar.it, per risolvere questa paura, ha creato una sezione “viaggi in rosa”, con la quale viene data la possibilità a tutte quelle ragazze che ancora non si fidano di poter organizzare un viaggio solo fra di loro.
I creatori di questo sito vogliono puntare molto al mondo universitario e ai giovani, grazie alla loro convinzione che, sensibilizzando i propri coetanei, si possa cambiare la tendenza. Un servizio riassumibile in tre parole, proprio come hanno sottolineato nella campagna dedicata agli studenti universitari: economico, divertente ed ecosostenibile.
Condivido molto la filosofia e lo spirito d’iniziativa di questi ragazzi, sia per le loro idee green sia per essere giovani come me e con la voglia e il coraggio di cambiare in meglio il mondo e l’ambiente in cui viviamo. Quindi, i miei complimenti per aver pensato a questa idea e, soprattutto, per averla messa in pratica! (non basta pensare, bisogna agire! Breve frase che mi ripeto ogni giorno...)
Tornando a noi...Suggerimento molto importante: negli inviti per l'evento incentivate i partecipanti a preferire spostamenti con trasporti pubblici e di adottare iniziative di car-sharing e di car-pooling.
E per quanto riguarda i matrimoni? Queste idee si possono applicare anche al giorno delle nozze, condividendo l'auto in modo tale che per gli spostamenti dalla chiesa o dal municipio al luogo del ricevimento non ci siano troppe auto in circolazione.
Optate anche per i mezzi pubblici: se vi sposate in una grande città, perché non utilizzare la metro?
L'alternativa è noleggiare un autobus in modo tale che gli invitati siano tutti insieme sullo stesso mezzo: un modo in più per divertirsi! Inoltre, alla fine del ricevimento, non c'è il problema di guidare visto che a un matrimonio si beve un po' più del solito! ;)
Nei centri meno trafficati si può andare in bicicletta, pensando anche a un tandem.
Per le coppie decisamente romantiche e per tragitti brevi, si può optare per una carrozza con i cavalli.
Sono tutte alternative per ridurre la CO2 e per contribuire a migliorare l'ambiente in cui viviamo. Non da ultimo, tutte queste pratiche contribuiscono a diffondere una cultura attenta alla sostenibilità.
A voi la scelta! ;)
Un ringraziamento speciale ad Alessandro Ribaldi.